Chi è Tariq Lamptey: caratteristiche e cosa darà alla Fiorentina di Pioli

Un vice-Dodò per la Fiorentina: le caratteristiche del nuovo acquisto gigliato
Wolverhampton Wanderers FC v Brighton & Hove Albion FC - Premier League
Wolverhampton Wanderers FC v Brighton & Hove Albion FC - Premier League / Neal Simpson/Allstar/GettyImages
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Due lacune oggettive caratterizzavano la Fiorentina della scorsa stagione, mettendo talvolta in difficoltà Palladino nella gestione dei viola: l'assenza di un vice-Dodò e quella di un vice-Kean. Due problemi che hanno senz'altro avuto il loro peso e che, Pradè del resto lo aveva annunciato, hanno guidato le mosse estive della Fiorentina sul mercato.

Nel caso del vice-Kean si è scelto persino di strafare, oltre all'ex bianconero ora in rosa ci sono anche Dzeko e Piccoli, mentre per sostituire un punto fermo come Dodò si è adottata una strategia ben precisa: individuare un elemento affine al brasiliano, in grado di ricalcarne le caratteristiche. La scelta è ricaduta su Tariq Lamptey, reduce dalle visite mediche propedeutiche alla firma col club viola, arrivato dal Brighton e individuato come buon colpo per rapporto qualità-prezzo grazie alla scadenza nel 2026 (e ad uno status di comprimario nei Seagulls).

Cosa darà Lamptey alla Fiorentina?

Si tratta di un elemento che per tanti versi ricorda Dodò, per statura (1,65) così come per la rapidità che ne caratterizza il gioco e la propensione chiaramente offensiva con cui interpreta il ruolo di laterale: un aspetto che - del resto vale sia per Dodò che per Lamptey - rende il ruolo di esterno a tutta fascia più indicato rispetto a quello di terzino in una linea a quattro. Di fatto si tratta di un ulteriore indizio rispetto alla continuità che Pioli darà al 3-5-2 o al 3-4-1-2: parliamo di moduli in cui gli esterni a diposizione possono rendere al meglio, vale sia per Dodò e Lamptey a destra che per Gosens, Parisi e Fortini sulla corsia mancina.

A livello di velocità il nuovo acquisto non ha niente da invidiare a Dodò e si pone come uno dei top del ruolo, il discorso cambia riflettendo sulla qualità nel dribbling nello stretto e nella tecnica palla al piede: il brasiliano in tal senso si pone un gradino più in alto. Sia con Dodò che con Lamptey il nodo critico riguarda la necessità di gestire i duelli aerei, con un contributo evidentemente limitato in entrambi i casi che richiederà grande attenzione al braccetto di destra che si troverà ad agire da quella parte (Comuzzo, salvo novità di mercato).

Lamptey, dal canto proprio, ha dimostrato in carriera una buona capacità di accentrarsi e di dialogare nello stretto, prendendosi globalmente qualche rischio in meno rispetto a Dodò (complice una tecnica che, come detto, non è ai livelli del brasiliano). Si tratta di un acquisto che va a completare una batteria di esterni quantomai varia a disposizione di Pioli, una doppia coppia Dodò-Gosens/Lamptey-Parisi a cui si aggiunge anche un Fortini in grado di disimpegnarsi al meglio a sinistra (a piede invertito) ma utilizzabile anche a destra. Lamptey non insidierà la titolarità di Dodò, che resta un punto fermo, ma gli darà modo di rifiatare e troverà comunque un buon minutaggio (visti i tre fronti su cui saranno impiegati i viola).

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