Calendario, troppi acquisti ed Europa come minaccia: la retorica di Conte e Tudor

I tecnici di Napoli e Juventus provano a descrivere come fisiologiche le difficoltà riscontrate
Conte
Conte / SSC NAPOLI/GettyImages
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Antonio Conte, dopo l'insospettabile crollo del Napoli contro il PSV, ha voluto mettere i puntini sulle i e ha voluto soprattutto prendere le distanze da chi lo ritiene sempre pronto a mettere le mani avanti, a cercare forme di alibi in seguito a una sconfitta (o a monte, anche a prescindere dal singolo risultato). Non si può però negare che il caso del tecnico azzurro, così come quello del bianconero Igor Tudor, finisca per sorprendere: un certo nervosismo, quello emerso dalle parole dei tecnici di Napoli e Juventus, che si è tradotto in dichiarazioni a dir poco curiose, tali da rendere persino una minaccia l'idea di giocare in Europa e di poter avere una rosa adeguata per farlo.

Conte, non è la prima volta, ha sottolineato quanto conti l'innesto di numerosi giocatori in rosa: il mercato estivo era una necessità, come ribadito dall'allenatore, ma al contempo si sta rivelando un'arma a doppio taglio poiché è andato a inserire "nuove teste" all'interno di un gruppo già rodato: "Eravamo obbligati a fare mercato perché l'anno scorso avevamo una rosa striminzita. Abbiamo messo dentro 9 giocatori, ma ci vuole pazienza. I vecchi devono essere bravi a mettersi in gioco, ma anche io. La costruzione della seconda stagione l'abbiamo fatta insieme, dobbiamo prenderci le responsabilità" e ancora: "Dobbiamo dare il tempo ai nuovi di entrare in certi meccanismi sia tattici sia dello spogliatoio" ha detto Conte.

"Se avessimo giocato contro la Cremonese saremmo primi in classifica"

Igor Tudor

Tudor non si è soffermato sul mercato e non ha cercato lì, perlomeno stavolta, le radici dei problemi bianconeri ma - d'altro canto - ha puntato il dito sugli impegni ravvicinati e complessi: "Algoritmi o non algoritmi, questo è un calendario da pazzi. Abbiamo affrontato Borussia Dortmund, Villarreal e ora Real Madrid in Champions, Inter, Atalanta e Milan in campionato… Contro Inter, Borussia Dortmund, Atalanta e Villarreal nel secondo tempo sono state grandi prestazioni, in mezzo c’è il Verona dove ci hanno negato un rigore… Se pareggiamo con il Milan, i tifosi non sono contenti. Se avessimo giocato contro la Cremonese e non contro il Milan, saremmo primi in classifica" le parole di Tudor riportate da La Gazzetta dello Sport.

In entrambi i casi si tratta di meccanismi atti, almeno per il momento, a prendere le distanze dall'idea di difficoltà particolarmente preoccupanti e a indicare come fisiologiche le criticità che le due squadre stanno attraversando: una rosa che cambia, da un lato, oppure un ciclo particolarmente ostico da fronteggiare. Nel caso di Conte come in quello di Tudor l'impressione è quella di toppe retoriche più che di un reale parafulmine, che sia davvero efficace di fronte alle critiche e al peso dei risultati (il 2-0 di Como e il 6-2 di Eindhoven nello specifico). Sforzi piuttosto coraggiosi, azzardi che non aiutano a silenziare le critiche ma che suonano - se non altro agli occhi delle rispettive piazze - come alibi piuttosto arzigogolati.

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