Bernardeschi si presenta al Bologna: il sogno azzurro e il peso del passato alla Juve

Federico Bernardeschi è tornato in Serie A, dopo l'esperienza in MLS a Toronto, e lo ha fatto grazie al Bologna di Italiano, pronto dunque a dargli l'opportunità di tornare protagonista nel nostro campionato (col sogno di poter giocare ancora in Nazionale, nel nuovo corso targato Gattuso). Bernardeschi si è presentato ai suoi nuovi tifosi soffermandosi sull'arrivo in rossoblù, sul sogno Mondiale e sul proprio percorso in carriera. Queste le sue dichiarazioni:
Il ritorno in Italia: “Qui a Bologna trovo un gruppo molto coeso, me lo avevano detto e ora ci sono entrato. Sono molto orgoglioso di farne parte. Mi hanno accolto veramente alla grande. Sono venuto per completare la rosa visto che abbiamo tre competizioni davanti. La Serie A mi è mancata ma la Mls è stata una scelta che rifarei" riporta gianlucadimarzio.com.
La numero 10: “Cercherò di onorare la maglia, mi è stato affidato un numero storico. Avevo voglia di rimettermi in gioco e mi sono inserito bene, per il ruolo dovete chiedere al mister. Orsolini è il simbolo di questa suqadra, la competizione con lui alzerà il livello della squadra. Nelle squadre forti servono giocatori forti.”
La Nazionale: “Ho vinto un Europeo, ma non ho mai giocato un Mondiale. Voglio fare di tutto per esserci. Non ho ricevuto ancora chiamate da Gattuso, ma sono stato via per diversi anni, ci può stare.”
Su Italiano: “Per me è stato importante che Italiano fosse qui, mi sono confrontato con lui prima di arrivare a Bologna. Mi trovo bene con lui, siamo in sintonia, è una persona diretta e onesta. Ogni giocatore deve mettersi in discussione, ci sono sempre delle cose da imparare quando si arriva in una squadra rodata.”
La carriera fin qui: “Ho rispetto per tutte le società in cui sono stato. Già 10 anni fa potevo venire a Bologna ma poi sono andato a Crotone. Nella Juve sono diventato l’uomo e il calciatore che sono oggi, c’è grande gratitudine. Fisicamente sto bene, sono mesi che non gioco una partita, devo lavorare sodo”.
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