Antonio Conte e il difficile rapporto con la Champions League

I Quarti di Finale come picco massimo nelle sei avventure del tecnico in Champions League.
PSV Eindhoven v SSC Napoli - UEFA Champions League 2025/26 League Phase MD3
PSV Eindhoven v SSC Napoli - UEFA Champions League 2025/26 League Phase MD3 / BSR Agency/GettyImages
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Una sconfitta pesante, difficile da digerire e fra quelle partite che rischiano di segnare i percorsi, minando fortemente la fiducia in un progetto. Il 6-2 inflitto dal PSV al Napoli nella serata di martedì è un'allarme chiaro al cammino di una squadra riguardo alla quale un paio di mesi fa si parlava in maniera entusiasta. I complimenti al lavoro di De Laurentiis nel trattenere Antonio Conte in panchina e nell'offrirgli una rosa più lunga e di qualità erano da tutti condivisi, anche in riferimento alla prontezza della società partenopea in sede di mercato.

A fine ottobre la situazione in Serie A non è affatto compromessa, mentre per quanto concerne la fase campionato della Champions League l'ipotesi di terminare fra le prime otto appare già molto complicata. Nelle prime giornate gli azzurri hanno refertato una vittoria (contro lo Sporting) e due sconfitte (con Manchester City e PSV), evidenziando una fatica che il tecnico non ha mai nascosto fin dall'inizio della nuova stagione. "Quest'anno invece tra il giocare tante partite e inserire molti giocatori... Secondo me, nove giocatori nuovi sono stati troppi. Non siamo stati equilibrati. L'ho sempre detto che quest'anno sarebbe stato complesso, ci sono degli aspetti che vanno assorbiti col tempo. Il livello della Champions è questo".

Le statistiche in Champions League

Considerando i percorsi di Antonio Conte da quando ha messo piede alla Juventus in veste da allenatore, non si può negare che si tratti di uno dei migliori tecnici della contemporaneità. L'allenatore nato a Lecce ha vinto 6 dei 7 campionati completi (dalla 1ª alla 38ª giornata) disputati, 3 con la Juventus, uno con il Chelsea, uno con l'Inter e uno con il Napoli. Escludendo da questa lista le due stagioni incomplete con il Tottenham, quella dell'esonero con i blues e ancora quella in corso, è oggettivamente encomiabile il suo strapotere nelle competizioni casalinghe.

Il discorso prende una piega invece leggermente negativa se riferito alle competizioni internazionali, e in particolare alla Champions League. Quella corrente con il Napoli rappresenta la sua settima avventura nella massima coppa europea, dove ha finora registrato uno score di 16 vittorie, 14 pareggi e 15 sconfitte, con una media punti totali di 1.38 a partita. Nelle sei precedenti campagne si è fermato tre volte alla fase a gironi e due volte agli Ottavi, con l'acuto principale rappresentato dai Quarti di Finale raggiunti con la Juventus nella stagione 2012-13, ormai 13 anni fa.

Un rapporto quindi difficile e dovuto anche alle scelte di panchina di Antonio Conte. Spesso nel corso della sua carriera il tecnico si è ritrovato ad affrontare situazioni di ricostruzione, risollevando fino alla vittoria compagini con il morale a pezzi o semplicemente rose giunte alla fine di un ciclo con la necessità di un cambiamento radicale. Per competere su più fronti servono squadre adeguate e anche il tempo necessario per permettere ai calciatori (che non l'hanno già) di maturare esperienza europea. Il nuovo ciclo a Napoli, con cui ha firmato un contratto fino al 2027, sembra tendere in questo senso e un passo falso ottenuto in maniera brusca potrebbe contare poco in un'ottica di miglioramento individuale e collettivo per raggiungere un picco ancora più alto di quello raggiunto nella scorsa stagione.


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