90min felici: la 1ª giornata di Serie A

Proviamo a cambiare. Come tante squadre di Serie A, come tanti giocatori nel mondo. Dopo quasi un triennio di 90min Difficili, una serie che ci ha accompagnato nei precedenti campionati, anche per noi è arrivato il momento di voltare pagina e trasformare la curva dolorosa della tristezza in un sorriso, modificando il focus della nostra analisi di inizio settimana.
90min Felici sarà una nuova serie che si preoccuperà di analizzare liberamente, senza un oggetto definito, i tre spunti più significativi di ogni giornata della Serie A 2025-26. Un gol, una giocata, una prestazione esaltante, una scelta tattica, una reazione dei tifosi, un'intervista, qualche elemento nuovo, qualsiasi tema connesso a quanto accaduto nel lungo weekend del massimo campionato italiano.
Partiamo dalla prima giornata.
Cristian Chivu e la manita
Una stagione conclusa con la manita più drammatica della storia dell'Inter; una nuova cominciata con la manita che vuole segnare il cambio di rotta. È ciò che sperano i tifosi nerazzurri di tutto il mondo, dopo aver apprezzato una prima grande Inter a San Siro. Contro il Torino l'unica novità di formazione è stata l'ingresso nell'undici di Petar Sucic, dovuto forse alla volontà di cambiare qualcosa dettata anche dalla squalifica di Hakan Calhanoglu. Una novità che ha portato Nicolò Barella in regia, e che può essere intesa come la prima mossa tattica vincente del calcio di Cristian Chivu.
L'approccio ottimo alla gara e il cinismo crescente della formazione di Milano hanno fatto il resto. L'Inter si è riscoperta devastante in transizione, arrogante in una pressione violenta fino all'area avversaria, capace di mandare in confusione il Torino di Baroni sin dalla fase d'impostazione. La doppietta di Thuram è un segnale forte dopo il 2025 disastroso, i sigilli di Lautaro, Bonny e Bastoni il messaggio che la nuova Inter sta lavorando per competere subito con il Napoli, che il ciclo del blocco rosa degli ultimi anni non è ancora terminato .
Jonathan David e gli altri nuovi in gol
Diamo un po' di numeri. Nelle prime 10 sfide del massimo campionato italiano sono stati realizzati 21 gol, di cui 5 proprio in Inter-Torino e 16 nelle altre 9 sfide. Una media bassa, un approccio soft con una media di 2.1 reti a partita. Non è emerso quindi lo spettacolo realizzativo si spera ogni anno, ma squadre difensivamente ben organizzate e ancora poco sciolte nell'avvicinamento all'area di rigore avversaria.
Di queste 21 reti soltanto 5 sono state seguite dall'esultanza di un calciatore che ha cambiato maglia nella corrente sessione estiva di calciomercato. Jonathan David ha sbloccato la sfida della Juventus dopo circa un'ora di gioco, festeggiando il suo primo sigillo in campionato. Situazione abbastanza simile per la freccia brasiliana della Roma Wesley, che ha regalato a Gasperini 3 punti all'esordio all'Olimpico nella 600ª della sua carriera in Serie A. Ai sopracitati si è aggiunto Kevin De Bruyne nell'anticipo di Reggio Emilia e grazie a una velonosa punizione diventata il suo primo gol in Italia. Poi Federico Baschirotto a San Siro con la nuova maglia della Cremonese e Ange-Yoan Bonny, che nello stesso stadio, due giorni più tardi, ha firmato l'ultima rete della giornata, il 5-0 ai danni del Torino.
Un Como formato Europa
È la squadra che ha impressionato di più all'esordio. Non perché non ricordassimo il Como della stagione conclusa qualche mese fa, ma perché quello che si è imposto sulla Lazio con un risultato all'inglese sembra aver superato più di uno scalino per ridurre il gap con le principali formazioni italiane. Il mercato ancora da protagonista ha contribuito enormemente a livellare lo status, ma tenendo comunque presente che 9/11 dei lariani erano presenti in rosa anche lo scorso anno, un frazione che sale a 12/16 se consideriamo anche gli ingressi dalla panchina.
Una squadra intensa, capace non solo di dominare il possesso contro la Lazio di Sarri (63%), ma di calciare quasi 20 volte, concedendo solo 0.2 xG agli avversari. Un club che è riuscito a rifiutare 70 milioni di euro dal Tottenham per la sua stella Nico Paz, che ora si candida come principale trascinatore lariano in un'annata in cui il Como potrebbe davvero diventare la sorpresa europea della Serie A 2025-26.
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