Quanto versa in tasse e contributi il calcio italiano allo Stato?

Juventus v SS Lazio - Italian Supercup
Juventus v SS Lazio - Italian Supercup / Giuseppe Bellini/Getty Images
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Non è un periodo facile per il mondo dopo la pandemia da coronavirus. Figuriamoci per l'Italia, tra i paesi che per primi sono stati investiti in pieno dall'emergenza sanitaria che, una volta tornata abbastanza sotto controllo, ha generato un altro problema, ancora più pesante: una crisi economica clamorosa, come non se ne vedevano dal secondo dopoguerra.

Valerio Pennicino/Getty Images

Da marzo l'Italia ha dovuto fare i conti con un lockdown che ha di fatto chiuso praticamente tutte le attività lavorative, tranne quelle giudicate essenziali, arrivando fino allo stop di tutte le manifestazioni sportive, calcio compreso, con il movimento sportivo che ha visto azzerati gli incassi al botteghino e rischia di perdere una fetta considerevole degli introiti garantiti dalle emittenti tv. Da settimane prosegue il dibattito sulla ripresa o meno della Serie A: in molti lo giudicano solo un gioco, ininfluente in questo momento d'emergenza. Ma la realtà è un'altra. Il calcio è una vera industria che paga fior di soldi allo Stato sotto forma di tasse e contributi: ecco quanto.

Dal 2012 la Serie A versa al Fisco una cifra astronomica. 1.023 milioni di euro nel 2012, 1.021 nel 2013, per poi salire a 1.073 nel 2014, 1.103 nel 2015 e 1.184 nel 2016. Un trend in salita costante, che è cresciuto ancora di più. Anche se non sono disponibili i dati degli anni 2017, 2018 e 2019, infatti, la cifra versata dal calcio professionistico è sicuramente aumentata con l'aumentare degli ingaggi: basti pensare all'arrivo di Cristiano Ronaldo e al clamoroso ingaggio garantito dalla Juve. Ben 31 milioni di euro.


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