La Juventus trema per l'inchiesta sulla manovra stipendi: dalla Serie B ai -40 punti

A general view of light show inside Allianz Stadium is seen...
A general view of light show inside Allianz Stadium is seen... / Nicolò Campo/GettyImages
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"Le plusvalenze in confronto a queste inchieste sono niente". Questa è una frase citata in ambiente federale, riportata dal Corriere dello Sport che mette paura alla Juventus e ai suoi tifosi. Infatti se sul caso plusvalenze il club bianconero dovrà aspettare il 19 aprile la sentenza del Collegio di Garanzie sulla conferma o annullamento dei quindici punti di penalizzazione in classifica, sull'inchiesta legata alla manovra stipendi e manovra agenti la situazione sembra essere un po' più complessa.

O meglio: sul caso plusvalenze la Juventus ha delle chance di vincere il ricorso e riprendersi i quindici punti in classifica; sul caso stipendi è tutto da decidere. E il tempo stringe. La UEFA chiede tempi stretti, la FIGC punta a chiudere tutto entro maggio.

Sull'inchieste legata alla manovra stipendi e agenti si delineano nuovi deferimenti, ma soprattutto sono in arrivo nuove richieste pesanti nei confronti della Juventus: si va dai 40 punti di penalizzazione in classifica (da scontare già in questa stagione) alla retrocessione in Serie B.

Di fatto in casa Juventus sembra di rivivere le settimane di Calciopoli. E già una intercettazione resa pubblica durante l'Inchiesta Prisma, con Stefano Bertola (ex CFO bianconero) protagonista, non anticipava nulla di buono per il club juventino:

"In 15 anni faccio un solo paragone: Calciopoli. Anzi, peggio. Perché Calciopoli avevamo tutti quelli che ci davano addosso. Qui ce la siamo creata noi".

A questo punto non resta che aspettare l'inizio del processo sulla nuova inchiesta legata alla manovra stipendi e agenti. Senza dimenticare quello legato alle collaborazioni particolari con alcune società italiane.