Inter, senti il ds del Cagliari: "Nainggolan difficile, ma a gennaio..."

DeFodi Images/Getty Images
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Il futuro di Radja Nainggolan all'Inter sembra ormai segnato. In più occasioni il tecnico Antonio Conte ha dimostrato (a parole e con i fatti) di non puntare sulle qualità del centrocampista belga. Basti guardare i numeri: 42 minuti collezionati in Serie A, ma suddivisi in quattro presenze, e solamente 3 in Champions League nella deludente serata di Valdebebas contro il Real Madrid. Per assistere all'addio dai colori nerazzurri è necessario attendere l'inizio del calciomercato invernale, quando il Ninja verrà utilizzato dalla dirigenza come pedina di scambio per arrivare a un valido innesto per la seconda parte di stagione. Uno su tutti può essere Arkadiusz Milik, attualmente escluso dalla rosa del Napoli e desideroso di rilanciarsi.

Ma attenzione al Cagliari, che da tempo sogna il ritorno in Sardegna di Nainggolan dopo l'ottima parentesi in prestito risalente alla stagione 2019/20. Queste le dichiarazioni del direttore sportivo rossoblù Pierluigi Carta: "Chiaro che Radja un giocatore che non scopro, ad ottobre non c'erano le condizioni per poter ripetere questo matrimonio. Il Cagliari deve esistere oggi e fra 10 anni, il bilancio è importante, il presidente ci ha provato fortemente ma è giusto che sia andata così. Per gennaio ad oggi non ci sono le condizioni ma manca un mese, se mai ci dovessero essere noi saremmo i più felici del mondo perché sappiamo cosa può dare Radja alla squadra e alla città come entusiasmo e sotto l'aspetto tecnico tattico e di esperienza: è un giocatore che vorrebbero tutti. Niente voli, poi a gennaio vediamo".

MIGUEL MEDINA/Getty Images

Qualche parola anche sul trasferimento di Diego Godin: "Il colpo Godin è merito del presidente. È chiaro che quando lavori coi giovani non puoi farlo senza una base solida di esperti che devono capire quale è la filosofia, la missione, per aiutare ad abbinare prestazione e risultati che è difficile perché in Serie A devi fare veloce ed è un obiettivo che raggiungi solo con unità di intenti. Diversamente è un giocattolo che si può rompere. Qua abbiamo la fortuna di avere giocatori come Joao Pedro, Godin, Nandez che si sono calati subito nella parte».

E su Gabriele Zappa: "È stato bravo il mister a spingere, lo stavamo seguendo: il mister è di Pescara dove lui giocava. Il presupposto deve esser sano poi lo puoi anche sbagliare un acquisto, ma in questo caso con un ragazzo giovane e pulito con cultura del lavoro che ha fatto un campionato da titolare c'erano tutti. Poi, ripeto, puoi sbagliare un giocatore ma i presupposti ci devono essere. E qui c'erano tutti".


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