I 10 calciatori che hanno superato un passato difficile

FBL-FIFA-BALLONDOR
FBL-FIFA-BALLONDOR / FABRICE COFFRINI/Getty Images
facebooktwitterreddit

Sentiamo spesso dire che i calciatori sono dei ricchi viziati. L'aspetto economico risponde al vero, ma ciò che molti ignorano è che molte delle star che ammiriamo sul rettangolo verde non sono nate con lo smoking. Anzi. Tanti calciatori infatti, prima di emergere, durante la loro infanzia, hanno affrontato situazioni molto difficili. Andiamo a vederne solo alcuni esempi.


1. Cristiano Ronaldo

Cristano Ronaldo of Manchester United takes a drink
Cristano Ronaldo of Manchester United takes a drink / Laurence Griffiths/Getty Images

Se pensiamo a uno sportivo ricco e di successo, pensiamo a Cristiano Ronaldo. Il fenomeno juventino, infatti, si è creato, nel corso della sua carriera, l'immagine dell'uomo che ha tutto, talento, fisico perfetto, denaro, macchine, orologi, ecc. Un'immagine che rispecchia la realtà dato che stiamo parlando di uno dei migliori calciatori della storia del calcio e di un atleta che ha un contratto multimilionario 'a vita' con la Nike, oltre a un ingaggio da 31 milioni. La vita, tuttavia, non è sempre stata così benevola con CR7. Durante l'infanzia, infatti, il piccolo Cristiano andava a recuperare il padre, ubriaco, al bar. Un vizio nato per cercare di dimenticare le orribili cose viste in guerra e che l'ha portato alla prematura morte. Una ferita ancora aperta nel cuore di Ronaldo che, anche in una recente intervista, è scoppiato a piangere vedendo immagini del padre.

2. Zlatan Ibrahimovic

FOOT-EUR-C1-AMSTERDAM-LYON
FOOT-EUR-C1-AMSTERDAM-LYON / PASCAL GEORGE/Getty Images

Un altro grandissimo giocatore della nostra epoca. Lo svedese è stato additato più volte, nel corso degli anni, come mercenario, per la sua preposizione ad accettare l'offerta economicamente più alta, anteponendola, più di altri, alla riconoscenza verso la propria squadra. Probabilmente, però, questo comportamento è figlio della povertà vissuta da Ibra durante i primi anni della sua vita. Come raccontato nel suo libro, infatti, il fuoriclasse del Milan pregava che ci fosse cibo a casa, ma, il più delle volte, non era così. La forte personalità, però, l'ha aiutato a superare quei momenti e a non soccombere nel ghetto dove abitava, riuscendo, alla fine, a emergere e a diventare il fantastico giocatore che abbiamo ammirato e continuiamo ad ammirare.

3. Arkadiusz Milik

Borussia Dortmund v FC Augsburg - Bundesliga
Borussia Dortmund v FC Augsburg - Bundesliga / Boris Streubel/Getty Images

Restiamo in Serie A e, dopo Juventus e Milan, passiamo al Napoli, squadra in cui gioca Arek Milik. Nonostante gli infortuni lo abbiano più volte costretto allo stop. in questi anni ai piedi del Vesuvio, il polacco si è dimostrato un attaccante di grande qualità, tanto che, ora, si parla di un forte interesse della Juventus nei suoi confronti. Anche Milik, tuttavia, ha affrontato un periodo estremamente negativo prima di spiccare il volo grazie al talento nel calcio. Da bambino, infatti, l'ex Ajax era molto legato a suo padre che, però, morì prematuramente. Milik reagì molto male alla perdita e per diverso tempo non riuscì a riprendersi, iniziando a fumare e a rubare nei negozi. Fortunatamente, però, riuscì a capire che non poteva continuare così e rimise la testa a posto.

4. Alexis Sanchez

Chilean forward Alexis Sanchez of River
Chilean forward Alexis Sanchez of River / JUAN MABROMATA/Getty Images

Continuiamo il giro degli attacchi delle big della Serie A, passando dal Napoli all'Inter. Oltre a Lukaku che ha passato un'infanzia in una situazione di estrema povertà, all'interno della rosa nerazzurra, infatti, c'è un altro attaccante dall'infanzia difficile. Stiamo parlando del Nino Maravilla, Alexis Sanchez. La famiglia del cileno, così come quella del gigante belga, si poteva permettere pochissime cose. Tra queste non c'erano gli scarpini per giocare a calcio richiesti dal piccolo Alexis. Sanchez, però, non lasciò perdere il calcio e, così, sua madre chiese al sindaco di regalargli le scarpe al figlio. Il primo cittadino di Tocopilla accettò e da lì ebbe inizio, come in una favola, la carriera da calciatore di Sanchez che in bacheca metterà la Champions League.

5. Carlitos Tevez

(FILES) Argentinean Carlos Tevez of Boca
(FILES) Argentinean Carlos Tevez of Boca / VANDERLEI ALMEIDA/Getty Images

Dal Cile all'Argentina, dove è nata e ha mosso i primi passi un'ex conoscenza del calcio italiano, Carlitos Tevez. L'ex numero 10 e trascinatore della Juventus, infatti, è soprannominato Apache, un nome di cui va fiero e che l'ha contraddistinto per tutta la sua carriera. Veniva chiamato così perchè, a differenza degli altri giovani del glorioso Boca Juniors, lui era nato e cresciuto nel quartiere argentino di Fuerte Apache, una zona pericolosissima. Tevez stesso, infatti, ha raccontato che, quando era piccolo, le partite a calcio con i suoi amici venivano interrotte spesso da sparatorie. Nonostante questo, con l'aiuto degli zii, è riuscito a non farsi coinvolgere nella criminalità e a emergere nel calcio.

6. Neymar

Santos v Palmeiras - Brazilian Serie A
Santos v Palmeiras - Brazilian Serie A / Helio Suenaga/Getty Images

Restando in Sudamerica,il Brasile, patria del calcio per eccellenza, ha sempre sfornato talenti incredibili, nati, però, in condizioni precarie. Tra questi c'è anche l'attuale numero 10 e capitano della Seleçao, Neymar. La stella del PSG, attualmente tra i calciatori più pagati al mondo, infatti, è nato a Mogi das Cruzes, un quartiere povero di San Paolo. Suo padre svolgeva tre mestieri per cercare di portare il pane a tavola e pagare tutte le bollette, ma, spesso, non riusciva a pagare l'elettricità. Una situazione non facile per il piccolo Neymar che, in compenso, ha ricevuto un talento immenso dalla natura. Abilità che, ai tempi del Santos, hanno portato una leggenda come Pelè a incoronarlo come suo erede, diventando O' Ney. Una benedizione che l'ha aiutato a spiccare il volo verso l'Europa dove ha vinto tutto con la maglia del Barcellona nel 2015.

7. Luis Suarez

Ajax Amsterdam's Luis Suarez (R) fights
Ajax Amsterdam's Luis Suarez (R) fights / OLAF KRAAK/Getty Images

Già, il Barcellona del 2015. L'anno del secondo Triplete, arrivato, soprattutto, grazie al tridente. La cosidetta MSN, uno degli attacchi più forti di sempre, formato da Neymar, appunto, dal, forse, più forte di tutti i tempi, Lionel Messi e dalla punta, Luis Suarez. Abbiamo parlato dell'infanzia del brasiliano e potremmo parlare della malattia dell'argentino legata allo sviluppo, ma in pochi conoscono l'infanzia dell'uruguaiano. In un'intervista, l'ex Liverpool ha dichiarato che a casa sua non mancava il cibo, ma tutto il resto sì. Ciò lo ha costretto, a soli 11 anni, a lavorare con suo nonno (meccanico). Anche lui, però, come Neymar e Messi, non si è arreso e ha continuato a pensare al calcio, arrivando a giocare ed esplodere con la maglia dell'Ajax, prima di affermarsi come la miglior punta, assieme a Lewandowski, degli ultimi anni.

8. Luka Modric

Dinamo Zagreb's forward Luka Modric chas
Dinamo Zagreb's forward Luka Modric chas / STRINGER/Getty Images

Dal Barcellona al Real Madrid. I Blancos, infatti, hanno avuto diversi vincitori del Pallone d'Oro tra le loro fila, ultimo dei quali Luka Modric. Il croato è uno dei, se non il migliore, centrocampisti più forti al mondo, ma per arrivare a vincere il premio individuale più importante la strada è stata lunga. Lukita, come lo chiamano a Madrid, infatti, da bambino è scappato con i suoi genitori alla guerra dei Balcani, tra le cui vittime compare suo nonno. Si rifugiarono a Zadar, dove vissero in un hotel, in cui il piccolo Modric si allenava, rompendo, di tanto in tanto, i vetri dell'albergo. Fortunatamente, però, venne notato dalla squadra locale che gli diede l'opportunità di mettersi in mostra, passando poi alla Dinamo Zagabria e, poi, al Tottenham.

9. Sinisa Mihajlovic

AS Photo Archive
AS Photo Archive / Alessandro Sabattini/Getty Images

Guerra protagonista anche nella vita di Sinisa Mihajlovic. Anche l'allenatore del Bologna, infatti, ha vissuto il periodo delle guerre interne della Jugoslavia. Una situazione che colpiva più di tutti famiglie come la sua. Mihajlovic è nato da padre serbo e madre croata e, quindi, ha visto zii e parenti vari combattere e uccidersi fra loro. Lo spirito da guerriero, però, l'ha portato a non abbattersi, riuscendo a vincere la Champions League con la Stella Rossa, prima di imporsi in Italia. Lo stesso spirito, oggi, lo sta facendo vincere contro una brutta malattia, la leucemia.

10. Antonio Cassano

Bari v Verona
Bari v Verona / Grazia Neri/Getty Images

Abbiamo iniziato con un ex Real Madrid, Cristiano Ronaldo, e concludiamo con un altro passato tra le fila delle Merengues, Antonio Cassano. Il barese, infatti, ha raccontato di aver vissuto la sua infanzia senza la figura paterna e giocando a calcio tra le bancarelle di Bari Vecchia, dove spesso avvenivano sparatorie. Un ambiente difficile che, come da lui ammesso, l'avrebbero portato a intraprendere una brutta carriera, da delinquente, se non avesse sfondato nel calcio. Il cielo, però, gli ha voluto donare un talento cristallino che, anche se non sfruttato come avrebbe potuto e dovuto, gli ha evitato una vita difficile.


Segui 90min su Facebook, Instagram e Telegram per restare aggiornato sulle ultime news dal mondo della Serie A!