Dybala decisivo, CR7 da record. La sicurezza di Szczesny e Bonucci: il Pagellone Juventus 2019-20

Juventus v SS Lazio - Serie A
Juventus v SS Lazio - Serie A / Stefano Guidi/Getty Images
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La Juventus continua il suo dominio in Italia e conquista il suo nono scudetto consecutivo, il primo dell'era Sarri. Senza incantare, trascinata dalla qualità dei suoi fuoriclasse, la Vecchia Signora si impone anche in questa stagione, nella Serie A più lunga della storia. Alla sua prima stagione alla Continassa, l'allenatore toscano non ha convinto dal punto di vista del gioco, in quanto complicato stravolgere in così poco tempo il DNA bianconero. Tante le note positive, ma ci sono pure tanti bocciati.

La rappresentazione perfetta di questa Juventus la troviamo in Gianluigi Buffon (7): a fine ciclo, dato per cotto, qualche passaggio a vuoto, ma è il più forte di tutti e vince ancora. Si toglie anche la soddisfazione di superare un altro mito come Paolo Maldini, 648 presenze in Serie A per il portiere di Carrara. Il suo rientro a Torino ha stimolato Szczesny (7,5) a fare ancora meglio. Efficace, continuo, da sicurezza al reparto ed è superlativo nei match contro Sassuolo e Lazio, forse nel momento più difficile di questa stagione. A completare il reparto troviamo Pinsoglio (SV), che ottiene solo una manciata di minuti nel finale dell'ultima partita stagionale contro la Roma.

Valerio Pennicino/Getty Images

Difesa bianconera che non è stata impenetrabile come gli anni precedenti, subendo in media poco più di un gol a partita. Su questo dato pesa sicuramente lo stop forzato, i nuovi meccanismi di Sarri e l'assenza di capitan Chiellini (SV), in grado di collezionare solo 4 presenze. L'infortunio al ginocchio lo condiziona per tutta la stagione, ma è una presenza fondamentale a prescindere, leader nello spogliatoio e nono Scudetto consecutivo in cassaforte. Responsabilità che ha saputo prendersi sul campo Bonucci (7,5), trascinatore della difesa, il più impiegato in assoluto (4072 minuti totali) e accompagnatore per eccellenza della crescita esponenziale di De Ligt (8). L'olandese, alla sua prima stagione in Italia, parte a rilento, con qualche incertezza, ma poi come un diesel esce fuori alla distanza e nella seconda parte di campionato giganteggia, chiudendo con 4 centri e prendendosi per mano l'intero reparto. Altra piacevole sorpresa è sicuramente Demiral (6,5), che colleziona poche presenze a causa dell'infortunio al ginocchio, ma dimostra grandissima personalità e solidità. Chi invece ha deluso è Rugani (5), poche occasioni e non sfruttate a dovere, ultimo nelle gerarchie.

SS Lazio v Juventus - Serie A
SS Lazio v Juventus - Serie A / Silvia Lore/Getty Images

Spostato in pianta stabile a fare il terzino, Cuadrado (8) si è calato perfettamente nel ruolo. Migliorato notevolmente anche in fase difensiva, in fase di possesso è il solito treno infaticabile sulla destra, slalom e dribbling gli consentono di chiudere la stagione con 2 gol e 6 assist. Il colombiano ha scalzato dalle gerarchie Danilo (5), che a parte il gol contro il Napoli ha fatto vedere ben poco, distratto e poco affidabile, come il suo compagno di reparto De Sciglio (5). Il terzino italiano, tra mille guai fisici, colleziona pochissime presenze ed è uno dei nomi in uscita per il mercato bianconero. Seppur tra alti e bassi, con un rendimento ancor più discontinuo degli anni precedenti, il padrone della fascia sinistra rimane Alex Sandro (6). Il brasiliano, nel caso in cui dovesse rimanere, ha bisogno di un'alternativa valida nel suo ruolo, in quanto durante la stagione non ha quasi mai avuto la possibilità di rifiatare.

Juventus v SS Lazio - Serie A
Juventus v SS Lazio - Serie A / Chris Ricco/Getty Images

Il reparto che ha più faticato è senz'ombra di dubbio il centrocampo, orfano per quasi tutta la stagione del "solito" Khedira (5). Il campione tedesco, bloccato a Torino da Sarri per la sua rinomata intelligenza tattica, è troppo fragile, gli infortuni non si contano più, a dicembre sparisce dai radar. Discorso simile per Ramsey (5,5), in campo con il contagocce a causa di innumerevoli acciacchi. La qualità del giocatore non si discute, ma serve decisamente più continuità. Quest'ultima trovata nel post-lockdown da Rabiot (6,5), che ha impressionato per strapotere fisico e qualità nelle giocate, il più in forma in vista della Champions League e della stagione successiva. Il francese ha scalzato nelle gerarchie il connazionale Matuidi (6), giocatore dalla gran corsa, che dà sempre tutto, penalizzato però dalla filosofia di gioco del suo mister, che fa dell'esposizione qualitativa il suo credo. Caratteristiche che avrebbero dovuto esaltare Pjanic (6,5), ma in realtà il bosniaco, dopo un ottimo avvio, cala vistosamente e si limita al compitino per il resto della stagione. Lascia il testimone ad Arthur, con la speranza che il pianista regali l'ultima sinfonia in Europa. Continuità che è riuscito ad avere solamente Bentancur (8), vero e proprio pilastro del centrocampo bianconero. Sia da mezzala che da regista, ha sempre regalato prestazioni di altissimo livello ed essendo un classe 97 ha ancora ampi margini di miglioramento.

Juventus v SS Lazio - Serie A
Juventus v SS Lazio - Serie A / Emilio Andreoli/Getty Images

Veniamo ora al reparto dei bianconeri con più qualità, quello offensivo. Qualità che fatica a mettere in mostra Bernardeschi (5,5), vero e proprio enigma di questa Juve. Il numero 33 fatica nel ruolo di trequartista, fa meglio come esterno nel 4-3-3, ma è decisamente troppo poco considerando le aspettative con cui è arrivato a Torino. Discorso simile per Douglas Costa (6), giocatore con qualità fuori dal normale. Vorrebbe spaccare il mondo, ma va gestito, vista la sua propensione agli infortuni che lo hanno tenuto lontano dal campo troppo tempo. Acciacchi che hanno colpito nell'ultimo periodo anche Higuain (6,5), che gli hanno fatto perdere smalto e feeling con il gol. Nonostante tutto, resta l'unica vera punta di ruolo della Juventus, con qualità, visione di gioco e lampi da top player. Quasi una sorta di passaggio del testimone con Paulo Dybala (9), partito dietro al Pipita nelle gerarchie. La Joya ha deciso di rimettersi la maschera e di incantare, prestazioni strepitose, gol, assist, giocate decisive. La migliore annata per lui, proprio dopo le voci sulla cessione la scorsa estate. Decisivo, proprio come il suo compagno di reparto, come lo è sempre stato, anche a 35 anni. Cristiano Ronaldo (10) continua a macinare record, diventando il bianconero ad aver realizzato più reti in una singola stagione, 31. Toglie le castagne dal fuoco in più occasioni a Sarri, ma non è sazio, c'è ancora una Champions League da giocare e provare a vincere. Animale da competizione.

Juventus v AS Roma - Italian Serie A
Juventus v AS Roma - Italian Serie A / Soccrates Images/Getty Images

Arriviamo infine all'allenatore, Maurizio Sarri (7), che a 61 anni è diventato il tecnico più anziano a vincere uno Scudetto. Chiaro segnale di gavetta, di meritocrazia, tutto meritato, niente regalato. Sarebbe stato da 8 se fosse riuscito a dare subito una mentalità di calcio propositivo, ma era pressochè impossibile cancellare gli anni passati. Con tanti infortunati importanti, giocatori fuori condizione, mercato non funzionale alla propria idea di gioco, è stato bravo ad adattarsi, in attesa di una rosa più affine alla sua filosofia calcistica.

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Juventus v AS Roma - Serie A / Stefano Guidi/Getty Images

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