Allegri: "Juve può vincere ancora. Ho detto no al Real Madrid. Il Milan ha bisogno di due cose"

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FRANCE-FBL-ITA-CULTURE / LUCAS BARIOULET/Getty Images
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Massimiliano Allegri rompe un lungo silenzio e torna a parlare. Il tecnico, terminato il suo anno sabbatico è ufficialmente senza contratto (quello con la Juve è scaduto il 30 giugno). Allegri, intervistato da Marca, ha parlato del suo passato ma anche del suo futuro. Ecco le sue dichiarazioni riportate dai colleghi di JuventusNews24.com.

L'anno sabbatico?

"Ho caricato le batterie e mi sono goduto il tempo con la mia famiglia, la mia città, Livorno, e con i miei amici di sempre".

Juventus v Atalanta BC - Serie A
Juventus v Atalanta BC - Serie A / Chris Brunskill/Fantasista/Getty Images

Futuro?

"Non mi interessa davvero dove allenare. Sto cercando un club con cui condividere un progetto e che abbia l’ambizione di competere per vincere. In Spagna? Nessuna persona benpensante direbbe di no a questa domanda".

La Juve?

"La struttura della Juve è costruita per vincere e vincere. Solo per quello. Ecco perché penso che continueranno a vincere per molti anni".

Quando un Milan da Scudetto?

"Sfortunatamente, penso che manchi ancora parecchio. Il Milan ha bisogno di un progetto forte e di coerenza. Cambiare molto la squadra ogni stagione non permette che cresca".

Lautaro al Barcellona?

"La maglia del Barcellona ha un peso e ogni giocatore deve avere la forza e la personalità per indossarla. Lautaro ha tutte le qualità per avere successo. Al momento sta facendo molto bene all’Inter, ma vedremo se un giorno potrà dimostrarlo al Camp Nou".

Differenze Italia-Spagna?

"C’è più piacere di giocare in Liga, indipendentemente dal risultato. Dopo aver subìto un gol, la squadra continua a giocare come se nulla fosse successo. In Italia, d’altra parte, c’è molto più amore e attenzione per i dettagli del gioco e delle tattiche. Il cervello vince quasi sempre sul cuore, in generale. Se in Italia è più difficile per i giocatori?  Sì, a causa di quello che ho detto prima. Qui, il giocatore non ha molta libertà di divertirsi in un modo puramente istintivo".

Juve male in Champions?

"Non sono d’accordo. Negli ultimi anni hanno fatto molto bene, arrivando a due finali [2015 e 2017] e con alcune eliminazioni molto discutibili".

Cristiano Ronaldo?

"Se rimarrà ancora alla Juve per molti anni? Sì, certo. Se la Juve ha cambiato marcia con lui? Senza dubbio".

Gli allenatori stimati?

"Pep [Guardiola], ovviamente. Inoltre, Luis Enrique molto".

Zidane?

"Di lui ammiro la forza che ha avuto nel trovare l’equilibrio indispensabile di una squadra così piena di classe e talento. Per me, il posizionamento di Casemiro è stato un lezione tattica di Zizou". 

Simeone?

"La sua capacità unica di creare empatia con il suo gruppo. Diego e la sua squadra sono una partita unica. Non conosco nessun altro allenatore in grado di ottenere qualcosa di simile a Diego".

Il Real Madrid?

"Due anni fa, ci furono contatti, ma non ne uscì nulla perché avevo un contratto con la Juve. Inoltre, ho avuto un forte impegno morale nei confronti del club e dei suoi tifosi".


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