Atalanta, Gomez rivela: "Dramma di Bergamo? Colpa anche della gara col Valencia. Ho sentito Dybala"
Di Milo Zatti
Intervistato da Ole, l'attaccante e capitano dell'Atalanta, Alejandro El Papu Gomez ha raccontato la tragica situazione di Bergamo, una delle città più colpite dal Coronavirus: "Aver giocato queste partite è stato terribile. A quel tempo non c'erano ancora molti casi e nessuno aveva idea di cosa stesse facendo questo virus, non sapevamo bene della gravità e del contagio".
L'argentino ha poi anche parlato della partita di Champions League giocata contro il Valencia, che secondo molti avrebbe contribuito ad una diffusione del virus: "La situazione drammatica di Bergamo penso sia dovuta anche alla partita d'andata con il Valencia, a San Siro c'erano 45 mila bergamaschi su 120 mila abitanti. Mia moglie ha impiegato tre ore per raggiungere Milano quando di solito servono 40 minuti. Quando siamo andati a Valencia erano tutti rilassati, non c'erano controlli. Adesso è il secondo paese in Europa con il maggior numero di infezioni. Uno dei contagiati nel Valencia ha giocato titolare contro di noi. Stiamo aspettando per vedere se qualcuno di noi mostra sintomi. Fortunatamente per ora nessuno, ma aver giocato queste partite è stato terribile".
In seguito si è anche soffermato sulla difficile e drammatica situazione di Bergamo: "E' una situazione drammatica, ci sono molte infezioni al giorno, la quarantena è molto rispettata. Quello che mi colpisce è che nonostante non ci siano quasi persone per strada, ci sono ancora molti casi al giorno in tutta Italia. Gli ospedali sono pieni e non c'è più spazio per i malati. Ogni mattina mi alzo per guardare le notizie e sono sempre cattive".
Infine ha parlato della situazione dei suoi connazionali Paulo Dybala e German Pezzella, entrambi contagiati dal Coronavirus: "Ho parlato con Dybala quando è uscito fuori il caso di Rugani. Ora non vorrei disturbarlo, ma in questi giorni gli scriverò di nuovo. Ho parlato anche con Pezzella quando è arrivata la notizia del suo caso. Mi disse che stava bene, che aveva avuto la febbre per uno o due giorni e che ora doveva rispettare la quarantena, ma non aveva più alcun sintomo".
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