L'immunologo La Foche: "Coronavirus? Un match di Champions ha dato il via all'ondata di contagi"

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​Una delle province più toccate dalla pandemia del Coronavirus è certamente quella di Bergamo, flagellata da contagi e morti ormai da molte settimane. Persino l'Atalanta al momento si trova in isolamento dopo la notizia della positività di alcuni giocatori del Valencia. I nerazzurri hanno affrontato per due volte la squadra spagnola nel doppio confronto che ha permesso ai ragazzi di Gasperini di volare per la prima volta nella loro storia ai quarti di finale di Champions League.

In queste ore si sta cercando di fermare il più possibile i contagi ma oggi è arrivata una testimonianza da parte del dottor Francesco Le Foche, medico dell'Umberto I di Roma, che sosterrebbe l'ipotesi dell'incontro fra Atalanta e Valencia dello scorso febbraio come possibile causa scatenante della drammatica situazione a Bergamo.

L'immunologo è stato intervistato dal Corriere dello Sport riguardo l'emergenza contagi Coronavirus e parlando della situazione di Bergamo si sofferma sull'ottavo di finale giocato a San Siro: "Bergamo è un'anomalia e il quel distretto ci sono stati tanti catalizzatori che hanno fatto esplodere la diffusione, come l'operosità della zona e forse anche la partita Atalanta-Valencia: l'apice dell'entusiasmo per un club che può aver portato a tanti contagi, tante persone vicine ed euforiche che si abbracciano. C'è stata una giustificata enfasi collettiva di una tifoseria appassionata in cui potevano esserci anche asintomatici o febbricitanti. Col senno di poi è stata una follia averla giocata a porte aperte ma c'erano ancora molte cose poco chiare: ora è impensabile farlo, difatti è stato bloccato tutto."


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