Dal Barcellona al Manchester City: Guardiola vuole tornare grande contro il Real Madrid

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"Non è Zidane contro Guardiola, ma Real Madrid contro Manchester City". E ancora: "Guardiola è il migliore al mondo perché l'ha dimostrato, è la mia opinione. Altri pensano diversamente, ci sono tanti allenatore ma per me è lui". Si è aperta con queste dichiarazioni la marcia di avvicinamento alla tanto attesa sfida tra Real Madrid e Manchester City, valida per gli ottavi di finale di Champions League.

Un surreale clima di fair play fa da contorno all'accesa rivalità tra Pep Guardiola e i blancos, iniziata ai tempi del Barcellona da calciatore e poi da allenatore. Il tecnico dei Citizens vuole tornare grande, poter avviarsi alla vittoria della competizione prima della squalifica per due anni inflitta dall'UEFA.

Un derby personale iniziato nel 2008 e non ancora concluso, che conta nove vittorie da parte di Guardiola, quattro pareggi e altrettante sconfitte. È l'epoca del tiki-taka e del dominio blaugrana, dei trofei e delle umiliazioni. Il 16 aprile 2011 il primo pareggio al Bernabeu. Quattro giorni più tardi, il primo passo falso in Coppa del Re. Sempre nel 2011 l'eliminazione del Real dalla Champions League e la sconfitta in Supercoppa di Spagna.

Terminato il ciclo sulla panchina del Barcellona, il 16 gennaio 2013 Guardiola passa alla guida del Bayern Monaco. È con i bavaresi che l'allenatore disputa l'ultimo precedente ufficiale contro il Real Madrid. Semifinale di Champions League 2013/14: all'andata passano i madridisti per 1-0, al ritorno è poker bavarese e qualificazione in finale.

Guardiola dovrà affidarsi a questo dolce ricordo per tornare a vincere in casa degli acerrimi rivali, riprendendo una lunga tradizione anche con il Manchester City.

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