5 accesissime ma quasi sconosciute rivalità calcistiche fra club

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Nel mondo del calcio ci sono alcune rivalità che hanno letteralmente fatto la storia del gioco e che sono ben note a tutti. Chi non ha mai sentito parlare di eterne sfide quali El Clasico, Il Derby della Madonnina, il North-West Derby o il SuperClasico che mettono di fronte squadre rivali in tutto. Quando due compagini di questo tipo si ritrovano a giocare l'una contro l'altra quella che segue non è mai una semplice partita di calcio ma uno scontro ideologico per la supremazia cittadina, nazionale o a volte anche internazionale tra due modi opposti di vedere la vita ed il calcio. La rivalità tra squadre di questo tipo sono solo limitate al campo di gioco ma si estendono anche agli spalti dove i tifosi si sfidano a colpi di cori e coreografie (e a volte purtroppo anche sul piano fisico) per stabilire chi è che comanda in città o nel paese. Di rivalità del genere in realtà ce ne sono moltissime e molto probabilmente ogni città, per piccola che sia, ne ha una sua, anche se ovviamente non grande quanto quelle citate. Ce ne sono però alcune che pur essendo davvero accese e sentite sono, per vari motivi, semi sconosciute all'estero. Vi proponiamo qui una breve classifica di alcune tra le più intense rivalità calcistiche sconosciute ai più.

Ecco quindi una top 5 di accesissime ma quasi sconosciute rivalità calcistiche tra club:

5. Brighton - Crystal Palace

In Inghilterra ci sono parecchie rivalità calcistiche di fama mondiale come il North-West Derby tra il Liverpool ed il Manchester United, il North London Derby tra Arsenal e Tottenham ed il Dockers Derby tra il Millwall ed il West Ham United. Nel paese d'oltremanica esiste però un altra rivalità molto accesa che non in molti conoscono, quella tra il Crystal Palace ed il Brighton and Hove Albion. Quello tra le due squadre non è un vero e proprio derby (anche se viene chiamato dai media il A23 o M23 Derby), dal momento anche se vicine geograficamente le due squadre non sono ne della stessa città ne della stessa contea, il Crystal Palace ha infatti sede a Croydon nella periferia a sud di Londra, nella contea denominata Greater London mentre il Brighton ha sede nella città omonima affacciata sul canale della manica nella contea dell'East Sussex. Il soprannome di A23 o M23 dato a questa sfida deriva dalla A23 Road e dalla M23 Motorway, due strade che collegano direttamente Brighton e Croydon. La rivalità tra queste due squadre è nata relativamente di recente, negli anni settanta e si deve in gran parte all'operato di due uomini: Terry Venables e Alan Mullery. Entrambi ex del Tottenham, i due erano giù rivali ai tempi degli Spurs quando si contendevano la fascia di capitano. Una volta appesi gli scarpini al chiodo entrambi diventarono allenatori e nel 1976 a poche settimane l'uno dall'altro ricevettero la guida di Crystal Palace (Venables) e Brighton (Mullery). Al tempo le squadre militano ancora in terza divisione ed entrambi riuscirono allo stesso tempo a far promuovere le proprie compagini. In quegli anni le squadre si affrontarono molte volte, con le partite che erano sempre accompagnate dall'ostilità e polemiche tra i due allenatori che piano piano stavani trasferendo la propria antipatia ai tifosi. La partita che sugellò per sempre la rivalità fu il replay del primo turno di FA Cup (sia l'andata che il ritorno erano finite 2-2 ed al tempo si giocare una terza partita in caso di parità dopo due gare) disputato nel dicembre del 1976 dopo ben due rinvii. La gara fu una delle più famigerate del calcio inglese: il Crystal Palace vinse il match 1-0, ma al triplice fischio l’allenatore dei Seagulls aggredì l’arbitro Ron Challis ritenuto colpevole di aver annullato due goal validi al Brighton. Mullery perse la testa e prese a pugni anche dei tifosi del Palace, per poi insultare platealmente tutta la tribuna in cui si trovavano i tifosi del club londinese.Fuori dallo stadio (Stamford Bridge, perchè la partita si giocava in campo neutro) i tifosi del Brighton misero a ferro e fuoco il quartiere. Gli scontri proseguirono addirittura nel sud di Londra, dove i sostenitori del Brighton crearono altri incidenti, nelle vie attorno Selhurst Park (lo stadio del Palace). Da allora la rivalità non ha fatto altro che crescere e ad oggi è più accesa che mai, con il Crystal Palace che addirittura sul suo sito ufficiale sbeffeggia i rivali del Brighton non scrivendo nemmeno il nome della loro squadra ma sostituendo le lettere (a parte la B iniziale) con degli asterischi.

4. Rosario Central - Newell's Old Boys

Come per l'Inghilterra, anche in Argentina ci sono rivalità calcistiche famosissime che sono conosciute in tutto il mondo. Una su tutti è ovviamente il Superclasico di Buenos Aires tra il Boca Juniors ed il River Plate, considerato da molti come uno dei più sentiti ed importanti derby calcistici del mondo. Un'altra è il Derby dell'Avellaneda tra l'Independiente ed il Racing i cui stadi distano qualche centinaio di metri l'uno dall'altro. Una rivalità meno conosciuta ma altrettanto sentita nel paese sudamericano è quella tra il Rosario Central ed il Newell's Old Boys, i due club che si contendono la terza città più grande dell'Argentina, Rosario. La città vive di calcio e i due club ne sono l'espressione più completa. A Rosario non esiste non prendere posizione, se nasci li devi per forza tifare una delle due. Un detto comune che gira in città recita: "O sei tifoso del Rosario Central, o sei tifoso del Newell’s, altrimenti non sei nessuno". A differenza del M23 Derby, il Clasico Rosarino ha origini molto antiche e risale addirittura agli anni trenta del novecento. Al tempo le condizioni igieniche della città non erano ottimali e nei quartieri più poveri dilagava la lebbra che riempiva gli ospedali. Si decise quindi di organizzare un match di beneficenza tra le due compagini per raccogliere denaro da usare per migliorare le condizioni igieniche della città. Il Newell's accettò subito di venire ma il Rosario Central usando varie scuse alla fine si rifiutò. Parti subito la polemica che si fece immediatamente accesissima con i sostenitori del rossoneri che accusavano i rivali di essere delle canaglie Canallas, ovvero canaglie. Per tutta risposta quelli del Central cominciarono a sollevare dubbi sul grande interesse degli avversari per la causa, insinuando che forse fossero anche loro dei Leprosos, lebbrosi in spagnolo. Questi due soprannomi di Canallas e Leprosos ancora oggi sono usati per denominare le due compagini rosarine. Da quel giorno la rivalità tra le due squadre non ha fatto altro che aumentare ed ha portato a moltissimi memorabili incontri sul campo di gioco tra le formazioni e sugli spalti tra i tifosi. Il tifo in particolare è un punto particolarmente forte di questa rivalità con i fan delle due squadre che ad ogni sfida si scontrano sia a colpi di bellissime coreografie e canzoni che purtroppo a violentissimi scontri fisici per stabilire chi è il numero uno a Rosario.

3. Esteghlal - Persepolis

Il concetto di Derby calcistico non è una prerogativa solamente europea o sudamericana, per maggiori informazioni chiedete agli abitanti di Teheran che da più di 50 anni sono divisi in modo quasi inseparabile tra blu e rossi. Si perchè nella capitale iraniana la divisione tra le due squadre della città, l'Esteghlal ed il Persepolis è una cosa serissima che va ben al di la del calcio: tifare per uno o l'altro club vuol dire cucirsi addosso un simbolo politico dal grande valore. La storia di questa rivalità incomincia ancora prima della fondazione dei due club. Negli anni sessanta la sfida era tra due squadre altrettanto popolari (e antenate degli attuali club) lo Shahin ed il Taj. I primi, il cui nome significa i falchi, erano la squadra della massa mentre gli altri, il cui nome significa corona erano ovviamente la squadra della monarchia e delle classi agiate. La rivoluzione del 1979 cambiò le cose dal punto di vista formale senza però modificare l'essenza della rivalità: l'eredità dello Shahin, ormai fallito, fu raccolta dai nuovi arrivati del Persepolis mentre il Taj si limitò a mutare il suo nome, non più accettabile politicamente, in Esteghlal, ovvero indipendenza. La rivalità tra le due compagini si arrestò brevemente durante il periodo della guerra contro l'Iraq ma riprese immediatamente dopo la fine del conflitto coinvolgendo sempre più persone. Aiutata anche dall'avvento del satellite nei novanta a rivalità continuò a crescere a dismisura negli anni a venire tanto che oggi è diventato il più importante derby d'Asia ed il 22esimo derby più importante nel mondo. Magari dal punto di vista del livello tecnico dei giocatori il derby di Teheran non sarà tra i primi nel mondo ma a livello di tifoserie lo è di certo: più di 100.000 persone affollano lo stadio Azadi ogni volta che le due compagini si incontrano. Questa passione sfrenata per le due squadre però ha avuto anche effetti negativi nel corso degli anni con gli ultras del Persepolis ed dell'Esteghlal che spesso si sono dati alla violenza, facendo invasioni di campo, aggredendo giocatori ed arbitri, scontrandosi violentemente tra loro e devastando le zone della città adiacenti allo stadio.

2. HSK Zrinjski - FK Velez

La città di Mostar in Bosnia è diventata il triste simbolo delle divisioni etniche e religiose attorno alle quali si è combattuta la tremenda guerra di Jugoslavia tra il 1991 ed i 2001. La graziosa cittadina di origine medievale è infatti abitata in parte da croati cattolici ed in parte da bosniaci musulmani (due delle tre etnie che compongono la Bosnia, la terza sono i serbi ortodossi) e le due comunità sono divise nettamente dal fiume Narenta con i primi che si trovavano sulla sponda occidentale ed i secondi su quella orientale. Ad unire le due sponde si ergeva come simbolo di speranza un ponticello ad arco noto come lo Stari Most (il vecchio ponte) che venne però prontamente abbattuto all'inizio delle ostilità. Come spesso succede in questi casi, lo sport ha seguito la politica e le due squadre della città riflettono bene le sue due anime: da una parte il HSK Zrinjski che rappresenta la parte croata (HSK vuol dire infatti Hrvatski športski klub ovvero club sportivo croato), e porta il nome dei principi Zrinjski, una famiglia nobile croata, dall'altra l'FK Velez, simbolo del partito comunista rappresentante gli operai ed i musulmani. Molto di più che in ogni altro luogo dei balcani a Mostar, le due compagini cittadine simboleggiano la fede religiosa, politica e culturale dei propri “tifosi”. Insomma, la dimensione sportiva è del tutto secondaria quando si parla di questo derby. La storia della rivalità tra i due club è molto lunga e strettamente connessa con gli avvenimenti storici del ventesimo e ventunesimo secolo, nonostante sia molto interessante però preferiamo sorvolare perchè è veramente troppo piena di episodi di grandissima violenza che non hanno nulla a che fare con lo sport. Quello che vi possiamo dire è che nonostante la fine del conflitto in Jugoslavia la rivalità rimane accesissima ancora oggi (l'ultimo delirante episodio di violenza è del 2011) ma negli ultimi dieci anni si è affievolita parecchio dal momento che il Velez è scivolato in seconda divisione ed ora lotta per non retrocedere ulteriormente mentre lo Zrinjski macina vittorie su vittorie ed è una delle due compagini più forti del paese. Il fatto di essere in due divisioni diverse ha portato le squadre a incontrarsi molto meno spesso e di conseguenza gli episodi di violenza sono drasticamente diminuiti.



1. Hansa Rostock - FC St. Pauli

Quest'ultima rivalità è molto particolare perchè in questo caso una delle due squadre di cui si parla è piuttosto nota agli appassionati di calcio mentre l'altra è quasi completamente sconosciuta. Considerata una delle partite più a rischio del panorama calcistico europeo tanto che viene spiegato un poliziotto ogni venti persone questa è la sfida tra le compagini tedesche dell'Hansa Rostock e del St. Pauli. Queste due società minori del calcio teutonico (la prima milita nella 3. Liga e la seconda nella 2.Bundensliga, rispettivamente il terzo ed il secondo livelllo del calcio tedesco) non sono rivali ne, chiaramente per titoli e prestigio, ne per vicinanza geografica, non sono infatti ne della stessa città ne della stessa regione e distano invece quasi 200 chilometri l'una dall'altra. Il motivo del loro profondo odio reciproco (qui si va infatti oltre la rivalità) è da ricercare nella politica. Il St. Pauli infatti è dichiaratamente di sinistra ed è famoso per essere uno dei club europei più progressisti che siano. Il club di Amburgo è stato tra i primi a schierarsi con forza contro il razzismo e l'omofobia nel calcio e recentemente ha licenziato il giocatore turco Cenk Sahin che su twitter aveva espresso supporto per le forze armate del suo paese e per la loro invasione delle regioni curde della Siria settentrionale. L'Hansa Rostock invece è un club apertamente di destra ed è uno dei maggiori covi di neo-nazisti in Germania. Questa tendenza estrema della squadra della pomerania risale al periodo immediatamente dopo l'unificazione quando la città portuale, una volta importante centro della Germania Est vide la sua importanza diminuire drasticamente all'interno di un panorama tedesco più ampio. Gli investimenti si ridussero drasticamente e la disoccupazione aumentò di colpo. La gente di Rostock, disperata e sobillata da politici locali corso1992 si scagliò in diverse violentissime proteste ed azioni xenofobe contro le comunità vietnamite, romene e turche presenti in città. Si calcola che in tutto quasi 5000 persone scesero in strada in quei giorni. Caso vuole che proprio in quel periodo il St. Pauli arrivò in città per giocare una partita di 2. Bundensliga contro la squadra locale (al tempo entrambe militavano in seconda serie). Questo ovviamente non fece altro che alimentare tensione e come era prevedibile ci furono violentissimi scontri tra le due tifoserie nel giorno della partita. Da quel momento in poi le squadre si detestano a morte ed ogni volta che si incontrano la tensione è altissima e servono molte forze dell'ordine per mantenere la calma. Come disse un giornale inglese degli anni settanta parlando con evidente disperazione del fenomeno dell'hooliganismo: “Whatever happened to football?” (Che fine ha fatto il calcio?).



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